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Un murale di 40 metri di JDL a Roma

JDL firma il suo ultimo muro a Roma nell’ambito di Street Art for Rights Forum Festival. E’ un imponente murale di 40 metri tra i più grandi della Capitale.

La nota street artist olandese dedica all’ambiente il suo nuovo murales sul palazzone del Nuovo Corviale
Inaugurazione giovedì 16 febbraio alle ore 15 in Via Ettore Ferrari – Roma

JDL (Judith de Leeuw), la nota street artist olandese apprezzata in tutto il mondo, firma il nuovo murale di 40 metri sulla parete Nord-Est del palazzone di Corviale a Roma, il famoso “Serpentone”, uno dei muri “più simbolici” della Capitale.
I lavori sono iniziati lo scorso 15 dicembre. Dopo oltre un mese di lavoro tra gelo e pioggia Corviale è la sede di una delle opere più grandi e significative della città realizzata da JDL con il supporto operativo degli street artists Spike, Smok, Marqus, Boogie, Joys e dell’inossidabile team di Street Art For Rights.

Questa altra grande opera murale si aggiunge alle oltre 30 realizzate negli ultimi anni (vedi www.streetartforrights.it).

JDL

JDL è conosciuta a livello internazionale per il suo attivismo e lavori su temi come LGBTQIA+, razzismo e salute mentale. I suoi messaggi sociali vengono diffusi attraverso la street art sui muri del mondo con attenzione e lirismo e al suo inconfondibile tratto.

Anche per Street Art for Rights Forum Festival ha scelto di sensibilizzare le persone sull’attuale tema dell’ambiente, approfondendo con il suo lavoro la tendenza autodistruttiva della società moderna che supera i confini della natura.

Un murale di 40 metri di JDL a Roma nell’ambito di Street Art for Rights Forum Festival.
Il mito di Icaro

Al centro del nuovo muro – forse l’opera più alta della città – c’è un rimando al mito di Icaro che, incurante dei propri limiti, volò troppo vicino al Sole con le ali di cera e precipitò in mare.

E’ la metafora di una società accecata dal profitto che si sta dirigendo verso l’autodistruzione e che punta ad avere il massimo oggi senza curarsi del futuro.
Nell’opera JDL raffigura due donne: una ricoperta di olio precipita nel vuoto, l’altra invece lotta, riuscendo a divincolarsi e a ritrovare la libertà volando. La donna sulla sinistra diviene simbolo dei tantissimi uccelli che si ritrovano invischiati nel petrolio in mare per colpa dell’uomo; quella sulla sinistra invece rappresenta chi ce la fa, con forza e tenacia.

L’opera diventa un auspicio per il futuro e un simbolo di speranza per il quartiere di Corviale e per tutti.

L’artista inoltre, nella realizzazione della sua opera, ha scelto di non cancellare alcune scritte create dai ragazzi del quartiere, poste alla base del grande palazzo.

Un chiaro segnale di mantenere vivo il legame con il territorio, senza voler “snaturare” l’anima popolare di Corviale.

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