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VENEZIA: L’ARTE DELLE PERLE DI VETRO È PATRIMONIO UNESCO


L’ANTICA ARTE DELLE PERLE VENEZIANE DIVENTA PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE DELL’UMANITÀ

di Ivana Quattrini


“Venezia e la sua Laguna” è già dal 1987 sito del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Il 2020 ha portato almeno una bella novità: l’Arte delle perle di vetro veneziane è stata inserita nella Lista Rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.

Dal 2013 il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane lavora al progetto di candidatura dell’arte della perla di vetro a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Il riconoscimento ottenuto quest’anno è condiviso con la comunità francese dei Perliers d’Art de France, alleata nella candidatura. Per la città di Venezia si tratta della prima iscrizione di un elemento immateriale nella Lista UNESCO.

Le prime perle

Le prime perle prodotte a Venezia risalgono al Trecento e, per secoli, sono state per la Serenissima preziosa merce di scambio ed esportazione verso Africa, Americhe e India.
Le perle veneziane possono essere perle di conteria, documentate a Murano dal Trecento, monocrome e piccolissime; perle rosetta, inventate nel Quattrocento da Marietta Barovier, dette anche Chevron. Queste perle nascono da una canna di vetro forata, tagliata a sezioni e molata, e presentano un disegno centrale a forma di stella a dodici punte; infine, perle a lume, prodotte a partire dal Seicento, ottenute fondendo al calore del fuoco bacchette di vetro di vari colori.

Saperi condivisi

Saperi condivisi, tradizioni e tecniche artigianali si integrano nell’arte delle perle, i cui particolari strumenti sono talvolta ricavati anche da semplici oggetti da cucina. Entra nel patrimonio intangibile non soltanto la lavorazione ma anche la cultura che accompagna l’arte di fare le perle, per esempio l’uso di un linguaggio particolare, spesso legato al cucito e alla cucina, o la gestualità tramandata di generazione in generazione, oppure ancora i luoghi legati a quest’arte, rintracciabili nella toponomastica della città, come Campo de le Impirarésse, abili infilatrici di perle, o Campo de le Perlère, le donne che realizzavano in casa con la tecnica a lume le perle di vetro. L’arte delle perle è radicata soprattutto in due sestieri di Venezia, Cannaregio e Castello, mentre l’isola di Murano è rinomata per le fornaci in cui si realizzano le bacchette di vetro, la materia prima delle perle.

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