Andrea Kimi Antonelli: un ragazzo come pochi
Ci sono ragazzi che sembrano nati per brillare, ma non solo per il talento. Andrea Kimi Antonelli è uno di questi. Ha classe, certo. Ma anche disciplina, rispetto, ironia e una profondità che lascia il segno.
Durante la conferenza stampa in Petronas che ho seguito da vicino, mi ha colpito l’accento che ha messo sul lavoro di squadra. Ha parlato del “laboratorio” che lavora dietro ogni gara: ingegneri, tecnici, meccanici, preparatori. Un lavoro silenzioso, minuzioso, paziente, essenziale. Prima della pista, c’è tutto questo. E lui lo sa.
Sta già lavorando in vista del 2026, quando le monoposto cambieranno radicalmente e richiederanno più gestione e intelligenza tattica. Kimi è lì, attento, coinvolto.

Mi ha colpito anche la sua umanità. Parlando di modelli, ha citato Michael Jordan — per la concentrazione assoluta e l’importanza di vivere nel presente — e Ayrton Senna — per l’anima, il cuore e la visione. Ma i suoi veri punti di riferimento sono i genitori: presenti, silenziosi, fondamentali. I suoi primi tifosi e i suoi esempi migliori.
Ama lo sport in ogni forma: segue la MotoGP, va a Misano, adora il basket, e tifa per il suo Bologna. “Stasera non riesco a studiare, c’è la partita”, ha detto scherzando con affetto. Ed è vero: conciliare sport e scuola non è facile. Kimi lo ammette senza filtri. Ha tanti impegni. Spesso fa fatica a stare dietro al programma. “Studiare alla sera dopo una giornata impegnativa come le mie è un grosso sacrificio”, ha detto. E c’è del vero.
Kimi affronta ogni giorno con rituali precisi, che raccontano il suo carattere. Sale e scende sempre dalla macchina dallo stesso lato, il sinistro. Fa il riscaldamento nello stesso ordine. Piega i vestiti sempre allo stesso modo, sulla sedia. Non ama usare cose nuove prima delle sessioni, soprattutto i guanti. Preferisce quelli vecchi: più grip, più fiducia. Anche le scarpe sono sempre le stesse.
È questo mix tra metodo e passione, tra intelligenza e spirito, che lo rende speciale. Dietro i risultati, c’è una preparazione fisica e mentale solida. Dietro il pilota, c’è un ragazzo che crede nel fare le cose con senso, nel restituire qualcosa, con gratitudine.
Andrea Kimi Antonelli è giovane, ma già pieno di cose che contano davvero. Talento, sì. Ma anche profondità, lucidità, umiltà. Un ragazzo raro. Un ragazzo come pochi.