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2 CV – La doppia sfida dell’ebanista francese

di Maurizio Pignata

Storia di un’automobile che è un’opera d’arte

L’emergenza sanitaria che costringe la maggior parte di tutti noi a rimanere tra le mura domestiche, ci ha fatto riscoprire antiche passioni, ma anche la voglia di sistemare i numerosi file che spesso sostano in disordine sul desktop del nostro PC.

Così, mettendo a posto l’archivio virtuale, mi è saltata agli occhi una storia di un’automobile quanto mai interessante, magari era sfuggita ai non addetti, che mi piace raccontare.

Un ebanista in pensione ma non proprio

E’ la storia di Michel Robillard, artigiano di Loches, ebanista in pensione, che ha sempre avuto la passione per le auto, realizzando diversi modellini in scala, dal Maggiolino della Volkswagen, alla Bugatti Royale, per i quali servono mesi e mesi di intenso lavoro.

Il suo vero sogno però è sempre stato quello di costruire un veicolo in legno di dimensioni reali in scala 1:1 che si potesse guidare.

Così, dopo sei anni di intenso lavoro è riuscito a realizzare una vera 2CV, interamente in legno, portando a termine il suo progetto, iniziato nel 2011, di una vettura unica al mondo e perfettamente marciante.

Un’opera d’arte da 2 CV

La vettura a grandezza naturale è stata realizzata sul telaio di una Dyane 6 del 1966. L’aspetto è quello della prima versione, apparsa per la prima volta al Salone di Parigi nel 1948 e via via aggiornato fino al 1990, quando è cessata la produzione che aveva fatto registrare quasi 4 milioni di esemplari.
Come ha raccontato all’Agenzia France Presse, l’artigiano francese ha selezionato diversi tipi di legno: da quello di pero per il telaio al melo usato per il cofano, dal noce per il volante, al ciliegio per le portiere, fino ad arrivare all’olmo per il cruscotto.

Sul motore, ha poi spiegato l’artigiano francese, non è stato possibile seguire il progetto originale ed è stato utilizzato un 3 cv perché il legno è più pesante del telaio metallico.

E il calore prodotto dal motore? Nessun problema, Robillard ha isolato il cofano.

Eppur si muove

La vettura, equipaggiata con meccanica originale, così come le ruote e i fanali, presenta i coprimozzi e i sedili interamente di legno. Il propulsore modificato , invece , ha consentito all’ebanista transalpino di dimostrare che la sua originale creazione si muove tranquillamente, tanto che lui stesso è andato in giro nelle strade del centro di Loches, al volante della sua automobile di legno.

Un capolavoro da museo

L’originale interpretazione di questo iconico modello della casa transalpina è stato celebrato anche dalla Casa francese, che, proprio 2 anni fa, ha voluto rendere omaggio all’esclusiva opera realizzata dall’ebanista francese, esponendo la 2CV in legno nel museo virtuale “Citroën Origins”, il museo virtuale online dedicato al patrimonio del brand, dove della 2 CV e delle altre auto della Casa transalpina, si possono avere tutte le notizie, le caratteristiche tecniche, visualizzazioni in 3D, ma anche avviare il motore o sentire il rumore del clacson, della portiera e del freno a mano oltre a poter acquistare un modellino.

Inoltre, per sottolineare questa particolare iniziativa, la Citroen ha pubblicato, per tutta la settimana in cui la vettura è stata esposta, sui social network dei post “incisi su legno”, proprio per nobilitare questo prezioso materiale.

La nuova sfida

Dopo la sua folle scommessa, di far girare la macchina di legno sulle strade di Loches, Michel Robillard ha deciso di affrontare un’altra grande sfida.

Dalla scorsa estate, infatti, sta lavorando alla costruzione di un furgone tutto in legno, sempre del marchio Citroen. Si tratta del “ Tube”, soprannome con cui in Francia venne indicato il furgone Citroën tipo H.

Prodotto dal 1947 al 1981 in quasi 480 mila esemplari, il veicolo divenne molto famoso in Francia, dove fu utilizzato dai venditori ambulanti, dalla polizia, dalla Croce Rossa, nei mercati, nelle campagne e anche tra i campeggiatori. Ora l’ebanista dalle dita d’oro sta cercando di far rivivere il mito di uno dei più celebri e iconici furgoni di sempre.

Il motore ancora non si accende ma siamo sicuri che presto anche questo veicolo si aggirerà per le vie di Loches.

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