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La Giornata Mondiale della Terra: Covid-19 problema urgente , ma non dimentichiamo il pianeta

di Maurizio Pignata

50esimo anniversario dell’Earth Day


Il 50esimo anniversario dell’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra, che si celebra oggi sarà sicuramente ricordata per essere speciale e diverso da tutte le altre.

L’emergenza coronavirus e la conseguente clausura forzata, hanno trasformato questo evento in un appuntamento esclusivamente virtuale, ma non meno importante.
Certo la pandemia è la sfida più importante che sta affrontando il pianeta, impegnato a risolvere urgentemente i problemi derivanti dall’emergenza sanitaria, ma non per questo la il clima va messo in secondo piano.


Agire per il clima

E’ questo il tema dell’Earth Day 2020.

Infatti, l’enorme sfida da portare avanti azioni per contrastare il cambiamento climatico è il problema più importante da affrontare. Proprio per sottolineare ancora una volta l’importanza della tutela dell’ambiente per salvaguardare il pianeta e ridisegnare il futuro.

Per assurdo, proprio questo periodo di “lockdown” ha restituito parzialmente l’ambiente alla natura che ne ha approfittato per migliorare la qualità dell’aria e ripulire le acque dei fiumi.

Basta guardare il Po in questi giorni per rendersene conto.

Sappiamo tutti però che si tratta di una situazione solo temporanea e che occorre fare molto di più, senza dimenticarsene.


Pensiamo alla Terra per un giorno

E’ ovvio che la battaglia contro il nemico, subdolo e maledetto, che ci sta cambiando la vita, e soprattutto lo sforzo che tutti insieme dovremo mettere in campo per la ripartenza, rischia veramente di assumere tutte le energie che avremo a disposizione.

Personaggi come Greta Thurnberg, che soltanto qualche mese fa aveva monopolizzato mediaticamente il mondo, sembrano ormai lontanissimi.
Proprio per questo anche Papa Francesco nell’Udienza Generale del mercoledì ha voluto ricordare che l’umanità deve prendere sempre più coscienza del bisogno necessario di una «conversione ecologica», impegnandoci a«scongiurare le minacce contro la nostra casa comune, dobbiamo pensare ad un solo mondo e ad un progetto comune: dobbiamo collaborare come comunità internazionale per migliorarla».

Insomma, non dobbiamo dimenticarci del nostro pianeta, una volta superato il problema Covid -19.


Tante le iniziative a livello trasversale

In molti Paesi del mondo sono molteplici le celebrazioni e gli eventi previsti per la Giornata della Terra, che si svolgeranno con dirette streaming.

Un programma mediatico trasversale con l’obiettivo di sensibilizzare l’impegno individuale di ciascuno tramite quello che è stato organizzato come un grande palinsesto virtuale intitolato “24 Hours of Action”.
Fra le varie iniziative in Italia , da tenere presente quella di Legambiente, una delle associazioni più famose a livello italiano. Un grande abbraccio virtuale al nostro pianeta e alle sue meraviglie, promosso proprio da Legambiente, con #Abbracciamola e #EarthDay, i due principali hashtag da usare per condividere sui social network le proprie foto con la Terra protagonista.

Il “programma digitale” della Giornata della Terra potrà essere seguito passo dopo passo sul sito www.earthday.org e si potrà interagire con contenuti interattivi e seguire live streaming con interventi sul tema ambiente.


Dal 1970 a oggi, una giornata storica per ricordarsi del nostro pianeta
La Giornata della Terra è nata ufficialmente il 22 aprile del 1970, come una mobilitazione ecologista di studenti americani.

L’idea fu quella di dare seguito alla Giornata dei diritti ambientali (28 gennaio 1970), appuntamento organizzato, tra le altre cose, per ricordare il disastro dell’Union Oil Platform A.

Un anno prima nel canale di Santa Barbara, infatti, una piattaforma di trivellazione aveva provocato una gigantesca fuoriuscita di petrolio, causando la morte di oltre 10mila animali.

L’evento scosse profondamente gli Stati Uniti, provocando una violenta reazione, coinvolgendo l’attivista per la pace John McConnell, il senatore del Wisconsin Gaylord Nelson e l’allora studente universitario Denis Hayes, che nella primavera del 1970 posero le basi per la celebrazione del primo Earth Day.

Il 22 aprile duemila università e circa diecimila scuole primarie e secondarie degli Stati Uniti sono scese in piazza a manifestare per chiedere una riforma delle norme ambientali.

Oggi la celebrazione, divenuta nel tempo un avvenimento educativo ed informativo, coinvolge 193 Paesi.

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