L’isola che c’è: il Parkipelago
A Copenaghen un arcipelago galleggiante ultra green
di Maurizio Pignata
Non vorremmo deludere Peter Pan e la sua “Isola che non c’è”, a cui possono accedere solo i bambini, ma questa volta l’isola c’è.
E non bisogna nemmeno seguire la “seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino”. Per raggiungerla è sufficiente andare a Copenaghen, una delle città che i sondaggi internazionali classificano come una delle più felici al mondo.
In un momento storico così complicato come quello che stiamo vivendo, l’urbanistica deve riconsiderare spazi e luoghi all’insegna del distanziamento sociale. Così i danesi, pensando positivo, cercano di immaginare nuovi spazi senza porsi confini. Infatti, a Copenaghen un nuovo sistema di isole galleggianti nel porto sta per offrire ai cittadini nuovi spazi pubblici e parchi verdi dove rilassarsi.
Un nuovo parco per Copenaghen
Nascerà infatti il Parkipelago , realizzato secondo il progetto dell’architetto australiano Blecher e lo studio danese Studio Fokstrot che mira a offrire alla città nuovi modi per vivere all’aperto e in modo sostenibile.
Abbastanza lontani dagli altri, stesi sull’isola si può tranquillamente apprezzare la vita all’aria aperta e il contatto con la natura e le sue bellezze, nel pieno rispetto del distanziamento sociale che questo maledetto virus ci ha imposto.
Il primo prototipo di isola
La prima piattaforma di legno, denominata CPH-Ø1, è stata lanciata come prototipo nel 2018 ed è diventata una meta caratteristica della baia della capitale danese. Si tratta di un’isola di circa 25 metri quadrati che ha ospitato una mostra fotografica e numerose conferenze, la cui struttura era stata costruita a mano nei cantieri navali del porto di Copenaghen, con un tiglio di 6 metri al centro. Quest’anno sono previste altre tre isole, raggiungibili in barca, in kayak oppure a nuoto, pensate per vivere all’aria aperta, tra pesca, nuoto, ma anche per ospitare bar galleggianti e per vedere le stelle.
Parkipelago: il nuovo arcipelago semovente
Parkipelago sarà costruito nel porto di Copenaghen. Le strutture galleggianti ecocompatibli sono facili da spostare in modo da adattarsi a diversi utilizzi in base alle stagioni. Durante l’estate le isole saranno distribuite in zone inutilizzate del porto, fungendo da luogo di fuga per i più avventurosi. Durante l’inverno e per eventi speciali o festival, le isole invece potranno essere riunite in un unico, grande, super-continente, creando così una piattaforma più facilmente accessibile dal lato del porto. Realizzate in acciaio ed elementi riciclati rivestiti in legno sostenibile approvato dal Forest Stewardship Council, nella parte superiore si troveranno alberi e cespugli, che verranno popolati dagli uccelli, mentre nella parte sotto l’acqua si attaccheranno alghe e molluschi, per creare l’habitat perfetto per i pesci.
Un nuovo habitat per la fauna selvatica.
Sulle isole saranno piantate erbe, cespugli e alberi specifici, che daranno la possibilità di creare oasi ideali per gabbiani, cigni, piccioni e anatre locali. Sotto la superficie dell’acqua, invece, cresceranno alghe e molluschi, generando l’habitat perfetto per i pesci e altra vita marina. Le Isole di Copenaghen saranno costruite nel porto con tecniche tradizionali di costruzione navale.
Insomma, quello degli architetti Blecher e Maarbjerg è veramente il progetto ideale, in previsione di un rapido sviluppo urbano della città e di un progressivo innalzamento del livello del mare. Anche perché, essendo estremamente flessibile e organico permette di aggiungere altre isole separate, a mano a mano che si sviluppa.