Motori

La squadra corse Lancia in un film di Scamarcio

di Maurizio Pignata

Cesare Fiorio è stato uno dei miei primi “Grandi Capi”, ma soprattutto è stato il condottiero della Squadra Corse Lancia, un team eccezionale, fatto di piloti, ingegneri e progettisti, ma innanzitutto uomini che, grazie alle loro competenze e alla loro passione, si sono resi protagonisti di imprese storiche, ottenendo risultati ancora oggi eccezionali.
Le loro gesta sono raccontate nel film “Race for Glory – Audi vs Lancia” , che arriva nelle sale cinematografiche italiane distribuito da Medusa a partire da oggi, ed è focalizzato sull’impresa vittoriosa compiuta dalla Lancia, guidata dall’iconico Team Manager Cesare Fiorio, nel Campionato del Mondo Rally 1983. L’ultimo successo di una vettura a trazione posteriore, contro rivali che già erano dotate di quella integrale.

Un condottiero che tra Rally, Formula 1, endurance e motonautica si è portato a casa una ventina di titoli mondiali, ma soprattutto a capo di una squadra eccezionale, con cui il sottoscritto ebbe a che fare un po’ più tardi. Erano gli ultimi scampoli degli anni Ottanta, quelli della Lancia Delta, la leggendaria automobile autentica dominatrice della scena dei Rally per ben sei anni consecutivi. Un team innovativo non solo nella progettazione di queste auto da competizione ma anche nella gestione delle gare, nel lavoro di pianificazione delle trasferte e di scelta delle migliori aree di assistenza a cielo aperto, in mezzo alle strade asfaltate della Corsica, piuttosto che alle pietraie della Grecia o agli sterrati del Portogallo, tanto per fare degli esempi.


Proprio in luoghi come quelli ho assistito personalmente a interventi quasi impossibili, come la sostituzione di un cambio in poco più di 20 minuti. Ognuno dei meccanici sapeva perfettamente cosa fare e dove mettere le mani all’interno di un cofano dove lo spazio per agire era veramente limitato, come se dovessero muovere le tessere di un puzzle. Il tutto all’insegna della passione e dalla gran voglia di vincere, che ha sempre portato la squadra ad affrontare con grinta e determinazione anche gli avversari più temibili, non ultima la Toyota condotta da quel Carlos Sainz che ancora adesso si toglie qualche soddisfazione vincendo la Dakar e che nel 1993, dopo che la Lancia abbandonò ufficialmente le competizioni, fu alla guida proprio della Delta gestita dal Jolly Club.

Tanti, insomma, i ricordi scaturiti dall’arrivo di questo film di Stefano Mordini e prodotto da Lebowski con Rai Cinema, coprodotto da Davis Film In associazione con Mas S.r.l., che vede Riccardo Scamarcio interpretare il ruolo che fu di Cesare Fiorio. Nel cast anche Daniel Bruhl nel ruolo di Roland Gumpert, direttore sportivo dell’Audi, Volker Bruch per il pilota di punta della Lancia, Walter Rohrl e Gianmaria Martini nella parte del primo pilota dell’Audi Hannu Mikkola, insieme a Katie Clarkson-Hill e Giorgio Montanini.
Le riprese, effettuate lo scorso anno in Italia, hanno coinvolto, con la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte, luoghi iconici di Torino, città in cui il marchio Lancia nacque nel 1906. Tra questi il grattacielo Lancia, gli uffici di Mirafiori e altre locations di Stellantis, come il Proving Ground di Balocco. Sono inoltre state utilizzate alcune vetture storiche parte dell’Heritage Hub di Stellantis, tra cui ovviamente l’iconica Lancia Rally 037, una delle 9 automobili che hanno ispirato il design delle vetture future del marchio.

Più noto con la sigla di progetto “037”, il modello Lancia nasce sulla base della Beta Montecarlo e rappresenta l’animo del marchio, fatto di forme geometriche radicali, unite a un design elegante ed esclusivo. L’esordio ufficiale avviene al Salone di Torino del 1982 con la versione stradale, con 200 esemplari prodotti propedeuticamente all’entrata nel mondo del Rally.
Caratterizzata da forme “funzionali” e spigolose, sia nel frontale che nel posteriore, la Lancia Rally 037 presenta una struttura mista, monoscocca e tubolare “vestita” da una carrozzeria, firmata dall’atelier Pininfarina, che conferiscono aggressività ed eleganza alla vettura.
Realizzata in poliestere con rinforzi in vetroresina, garantendo così una maggiore efficienza, la carrozzeria presenta i due cofani ( motore e baule) integralmente smontabili, così come alcune “appendici” aerodinamiche sul montante e sulla coda, tra cui un vistoso spoiler posteriore, che la rendono ancora più performante. La natura sportiva degli esterni si riflette anche negli interni, minimalisti e razionali, che rappresentano la quintessenza della competizione.

A distanza di quarant’anni Lancia Rally 037 è ancora l’ultima vettura a due ruote motrici che è stata in grado a vincere il Mondiale di Rally. Una vera e propria impresa, battendo avversari più potenti e dotati di trazione integrale, che ha consacrato il modello nell’Olimpo delle auto immortali.
Impossibile dimenticare quel 7 ottobre 1983 in cui la 037 vinse il Rally di Sanremo, consentendo alla Lancia di aggiudicarsi, con due gare d’anticipo, il quinto Campionato Mondiale Costruttori della sua storia. Un risultato eccezionale per il marchio italiano, che ha concluso la gara con ben quattro vetture nelle prime cinque posizioni della classifica. Successo iridato a cui si sono aggiuntI il secondo posto nel Mondiale Piloti con Walter Röhrl e le vittorie nel Campionato Europeo ed Italiano con Miki Biasion.

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