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Il Vietnam sulla mia pelle

Racconti di viaggio

Sono in Vietnam al Six Senses Ana Mandara a Nha Trang per lavoro.
Un luogo meraviglioso dopo l’aria è pervasa di armonia. Un hotel in una baia raccolta, lontana dai compromessi del lusso, un luogo pittoresco e naturalmente elegante, in tipica architettura Vietnamita, immerso in una natura stupenda.
Un posto magico sospeso tra il cielo e il mare. L’ospitalità e la gentilezza di tutto il personale mi avvolge come una calda seconda pelle.
Sto organizzando una cena di gala sulla spiaggia. Lo staff dell’hotel si affanna e si dedica da ore all’organizzazione sotto la mia direzione. Lavoriamo assieme, scambiandoci grandi sorrisi di intesa. Qualche nuvola si affaccia man mano che si avvicina il tramonto.
“Pioverà?” mi domanda preoccupata la cliente. Mi sfioro la pelle del braccio… Sono abituata a lavorare a queste latitudini da anni. Non è umida. “No, non pioverà”.
I camerieri continuano ad allestire freneticamente, ma con grande amore.
“Sei sicura che non pioverà?”, insiste. “Si, non pioverà!” Rimaniamo da sole sulla bianca spiaggia, soltanto il mare in sottofondo e l’aria pulita e dolce della sera.
I camerieri sono scomparsi. La cliente realizza improvvisamente che non c’è più nessuno attorno a noi e ha un attacco di panico.
Passano dieci minuti e tornano tutti…
Avanzano verso di me e mi sorridono dolcemente e rassicuranti…

“Miss Ivana, siamo andati a pregare per te affinché non piova e la sua cena sia un successo.
Noi le vogliamo bene e la stimiamo, Miss Ivana”.
La cena sulla spiaggia diventa un momento incantevole e indimenticabile per tutti.
La pelle del mio braccio è asciutta.

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